la sua figura si colloca tra i protagonisti storici del movimento italiano nato negli anni ‘60/’70 distinguendosi sempre in ogni tappa e aspetto della sua lunga vicenda operativa.
L'ARTISTA
Alfredo Pizzo Greco
BIOGRAFIA SINTETICA
Alfredo Pizzo Greco nasce a Palermo nel 1942 e si trasferisce a Milano nel 1945. Qui cresce e frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera e si forma sotto la guida del maestro Gianfilippo Usellini.
La sua crescita si unisce a tutta la cultura delle arti, dei modi e dei comportamenti sociali della mitica “Via Brera” degli anni ‘60 di Milano, cuore pulsante dei movimenti artistici e performativi internazionali dei quali con Piero Manzoni ed altri, ne diviene uno dei protagonisti.
Lucio Fontana, Giò Ponti e Paolo Lomazzi sono stati i suoi primi appassionati sostenitori unitamente alle gallerie d’arte quali: Monte Napoleone, Bagutta, Minima Toninelli, Il Milione, Grossetti, Cadario, Zita Vismara, e molte altre.
Nel 1980 da via Dante a Milano trasferisce i suoi laboratori e gli spazi espositivi a Suisio (Bg), fondando un’Accademia dell’Arte e dello Spettacolo. Si sposta frequentemente a Los Angeles (USA) nel suo atelier, dove è attivo dal 1989 con mostre personali, spesso promosse e presentate da Giuseppe Panza di Biumo.
La forza del suo linguaggio artistico e la sua fama internazionale lo portano alla nomina di “Ambasciatore per la Pace nel Mondo” nel 1989, conferitogli dalla città di Hiroshima (Giappone), dove si esibisce con la performance d’azione col fuoco per il Forum Internazionale: “incontro tra Oriente e Occidente”.
Tra i numerosi altri riconoscimenti internazionali, ricordiamo il prestigioso premio della Pollock-Krasner Foundation di New York nell’anno 2005.
I suoi gesti e le sue opere hanno segnato un percorso qualificante e significativo per tutta l’arte contemporanea europea, dando un contributo particolarmente lucido e visionario all’intero periodo storico degli anni ‘60 che lo ha identificato e riconosciuto come artista innovativo e d’eccezione, ammirato per i suoi valori e per la sua poetica d'arte.
Il “fuoco” è da sempre stato l’elemento e lo strumento alchemico che ha caratterizzato il suo linguaggio creativo ed ha reso riconoscibile tutta la sua sensibilità artistica e creativa.
Muore a Suisio il 30 dicembre 2013.
CRITICI D'ARTE
che hanno scritto sull’arte di Alfredo Pizzo Greco dal 1964
tra gli altri si ricordano:
Giulia Veronesi – Lara Vinca Masini – Bruno Alfieri – Bruno Munari – Lucio Fontana – Carlo Belloli – Dino Buzzati – Nanni Loy – Franco Russoli – Franco Passoni – Gillo Dorfles – Gio’ Ponti – Giorgio De Chirico – Giorgio Mascherpa – Giulio Carlo Argan – Giuseppe Marchiori – Giuseppe Panza di Biumo – Italo Gomez – Italo Tomassoni – Ivan Rizzi – Umberto Eco – Luca Goldoni – Carmelo Strano – Luciano Caramel – Pierparide Tedeschi – Pierre Restany – Raffaele De Grada – Remo Brindisi – Rossana Bossaglia – Tommaso Trini – Vanni Scheiwiller – Enrico Crispolti … …
PERCORSI ARTISTICI
1960 – Sin dalle prime opere Pizzo Greco utilizza il “fuoco” come elemento e strumento gestuale- alchemico che lo renderà unico e riconoscibile in tutti i suoi percorsi creativi. Inizia con impegno costante la sua intensa, appassionata e impegnata carriera artistica che lo vede protagonista dell’arte astratta d’avanguardia e promotore di iniziative emblematiche e significative per il mondo internazionale dell’arte e della cultura in genere.
1962 – Stipula un contratto con Guanda Editore di Parma per la collana di poesie “La Fenice” come raccolta di testi poetici giovanili ideati dal 1960. Nascono le prime ricerche e le prime opere comportamentali: le sculture-oggetto, i labirinti mobili e i non luoghi, i puzzles, le sculture-paravento, le sculture-abitabili.
1963 – Nascono le “Pitture bianche” ed “ I moduli lineari” concepiti anche come opere lineografiche. Partecipa alla 1° Biennale Internazionale di pittura (Macerata/It), che segna il suo entusiasmo collaborativo con altri artisti ed autori in genere.
1964 – Prime progettazioni di opere a base matematica e seriale “Ziggurat” / moduli tridimensionali / realizza le prime grandi opere urbane “ sculture ambientali a parti mobili”.
1965 – Realizza allestimenti, locali pubblici ed abitazioni private come opere d’autore per una im-magine personalizzata. All’attività artistica affianca un settore di ricerca e studio di materiali applicati all’industria dei complementi di arredo e della luce.
Nello stesso anno Progetta e realizza per Giorgio Strehler le gamme cromatiche dei costumi di scena in 243 colori dell’opera teatrale “Il gioco dei potenti” tratto da “Enrico IV” di Shakespeare per il Piccolo Teatro di Milano e per il Teatro Lirico. Questa esperienza si evolve sino a rappresentarlo con successo nell’ambito del disegno tessile ideando per Chanel e successivamente per la Soc. Mazerica di Como, per poi proseguire con collezioni personali edite dalla Mateb di Como e da altre case produttrici.
1966 – Con le grandi sculture strutturali in scala urbana compone il gruppo della “Nuova Scultura Italiana” con Icaro, Lorenzetti, Marotta, Pierelli, e Remotti, come nuova proposta tra arte-progetto-design, in dialogo con Gillo Dorfles e Nanni Loy. Su committenza di Giò Ponti, Italsider e Fiera di Genova realizza il simbolo e l’emblema in acciaio Cor-Ten della prima rassegna internazionale dell’ “Eurodomus 1” di Genova: la monumentale struttura urbana “ Ziggurat” (h. 6 mt), oggi esposta al Museo Remo Brindisi a Lido di Spina (Ferrara).
Questa esperienza lo porta a progettare su grande scala anche edifici tipologici concepiti per l’architetto Philip Johnson di New York (USA) e per l’architetto Guido Canella di Milano (It).
1967/1971 – Insegna “Ornato e figura modellata” presso il Civico Liceo artistico “N. Barabino” di Genova dove sperimenta e sviluppa una nuova didattica di tipo metodologico e strutturale chiamata “neoplastica interdisciplinare” formando così una nuova generazione sensibilizzandola “all’arte applicata ed al design“: ricerca lievitata e riconosciuta nel tempo sino ai giorni nostri.
Ne rimane a testimonianza il volume “Metodo e Didattica sulle 4 dimensioni: 400 lezioni in 232 esercizi vari di Alfredo Pizzo Greco”. Le “Pitture bianche” ed “ I moduli lineari” concepiti anche come opere lineografiche.
Partecipa alla 1° Biennale Internazionale di pittura (Macerata/It), che segna il suo entusiasmo collaborativo con altri artisti ed autori in genere.
1968 – Realizza la prima performance pubblica presso il Piper Pluri Club di Torino “La fine di Berenice”, strutturando lo spazio con pannelli di acciaio collegati ad apparecchi acustici che ne amplificano i suoni, coinvolgendo in forma attiva il pubblico sino a diventare esso stesso il protagonista.
Partecipa ad -“Orchitica” Eurodomus 2 a -Torino - per invito dell’amico Paolo Lomazzi esponendo la scultura “ Modulo” unitamente agli artisti Ugo Nespolo, Armando Marocco, Riccardo Emma, Livio Marzot, Pietro Gallina, Nanda Vigo, Amalia Del Ponte e Leonardo Rosa: opere ospitate all’interno della prima cupola pressostatica in PVC progettata dallo Studio Lomazzi, D’Urbino, De Pas di Milano .
E’ stata questa l’occasione che porta Pizzo Greco ad intrecciare gli interessi ed i rapporti con il mondo dell’Industrial Design dando vita a più opere e collezioni prodotte da Zanotta, Gabbianelli, Gavina, Poltronova, Acerbis.
1970 – A Milano inizia la sua “arte - programmata” come fase di ricerca, anticipando un’epoca che poi si rivelerà essere pianificata dal design e dall’architettura contemporanea con Ettore Sottsass nel gruppo Memphis (1981), a cui farà seguito il linguaggio degli architetti Alessandro Mendini, Matteo Thun ed altri. Prosegue la sua ricerca cromatica sviluppando progetti per le nuove collezione di “Arte e Design” pianificate e promosse da Gavina, Gabbianelli, Zanotta, Acerbis , B&B Bonacina, ed altri ancora, con i quali aveva sviluppato le collaborazioni sin dal 1968.
1971 – Apre a Milano in Via Melone 2 (angolo via Brera) “Ind’Art Design”: uno studio destinato alla progettazione di settore. Con la sua società produce oggetti di autori finlandesi come Liisi Beckmann ed altri, promuovendo la divulgazione del loro linguaggio ed attivando scambi culturali con altri artisti e designer nazionali e internazionali.
1973 – Partecipa alla XV Triennale al Parco Sempione “Contatto Arte-Città” con De Chirico, Arman, Burri e altri con il suo “Labirinto Musicale”: un ponteggio che accoglie una piattaforma-sonora-percorribile di mt 22 x 17 composta da pedane calpestabili a funzione-tastiera, collegate singolarmente alle Pianole Farfisa, in grado di essere compresse permettendo così di comporre vere e proprie creazioni musicali.
Tale esperienza lo proietta verso una visione globale del territorio, immaginandolo come unica piattaforma d’arte vissuta come rete di congiunzione tra le diverse vivibilità e condizioni urbane: un percorso unico e motivato nella bellezza e nello spazio.
Nello stesso anno la città di Milano realizza il suo progetto con le grandi strutture-mobili-cromatiche in lamiera, quale progetto pilota per un nuovo arredo urbano accessibile.
Presentato dalla critica di Italo Tomassoni, “Sculture nella Città” è il primo intervento di Itinerario urbano d’arte che lo vedono interprete, protagonista e antesignano di un linguaggio sociale, diventato esempio internazionale.
1974 – E’ membro della Giuria Internazionale d’arte del “Premio Dimensione Uomo” a Venezia con Mario Radice, Giuseppe Marchiori, Marco Maroni ed altri, alla quale seguiranno numerose e significanti presenze in ambiti similari.
1975 – Con la mostra antologica di Palermo a lui riservata, si espongono 470 opere d’arte nel Palazzo dei Principi di Butera e, nei “Giardini di Villa Giulia”, le sue sculture-mobili-cromatiche urbane provenienti da Milano. Nell’occasione si pubblica la prima monografia “Flashback: Ritratto d’Autore” Edizioni Vanni Scheiwiller con un testo critico di Giuseppe Marchiori.
Nel medesimo anno, in memoria dell’amico Lucio Fontana suo mentore, promotore e divulgatore della sua poetica d’arte, diviene membro fondatore dell’Associazione “Lucio Fontana” di Brescia, con Davide Lombardi e Sandro Fontana.
1976 – Fonda a Milano l’Associazione del “Centro Studi di Arte Plastica Programmata (C.S.A.P.P.)“ centro polivalente per la sperimentazione sulla didattica artistica e creativa lasciando spazio nel suo atelier di Via Dante 12 a numerose ricerche attivate dai suoi studenti e giovani talenti. Per i tipi dello CSAPP con Rosmary Pirotta produce edizioni d’arte, di spettacolo (con Dario Fo e Franca Rame) oltre che libri fotografici che dibattono temi sociali utilizzando immagini proposte da Gianni Berengo Gardin, Uliano Lucas, Aldo Vito Bonasia e altri.
1977 – Italo Gomez lo chiama a Villa Olmo per la rassegna “Dell’Autunno Musicale di Como”: lo unisce in performance con i musicisti Paul e Limpe Fuchs in un happening durato 6 ore consecutive dalle 21 alle ore 3 della mattina successiva. Da questo anno prosegue l’impegno artistico con le performances individuali e di gruppo; la collaborazione con studi di architettura integrando le sue opere in spazi pubblici e privati; creando opere illuminotecniche le “Torri Luminose” (h. 6 mt): ricordiamo la realizzazione sulla piattaforma galleggiante nel mare di Viareggio (1° Salone della Motonautica) 1983 / “ Il Pozzo di luce” per Gold Italia Fiera di Milano / “Contrappunti “ Fiera di Genova / a Vigevano l’integrazione luminosa nella bifora del Castello Visconteo “Ragnatela in iperpiano” / ed altro, sino a realizzare la prestigiosa opera illuminotecnica del “Contrappunto Armonico” in Bergamo Alta (vedi 1986).
Contestualmente inizia l’evocazione dei “Libri Combusti” che andranno successivamente a definire a partire dal 1992, le 2.063 opere uniche della “Biblioteca di Alessandria” (vedi anno 2013).
1986 – Realizza l’opera d’arte illuminotecnica che ingloba ed avvolge la Cisterna Romana in Piazza Mercato delle Scarpe di Bergamo Alta. L’installazione voluta dalla Città di Bergamo e dall’Ente Autonomo del Turismo, nella sua sede di Città Alta, vuole essere un esempio di integrazione tra storia e contemporaneità.
1989 – La forza del suo linguaggio artistico e la sua fama internazionale lo portano alla nomina di “Ambasciatore per la Pace nel Mondo” conferitogli dalla città di Hiroshima (Giappone). Qui dirige il Forum Internazionale “La Civiltà dell’Abitare” e attiva una performance, realizzando teli ustionati , oggi esposti al Museo di Arte Contemporanea di Hiroshima.
1991 – E’ membro fondatore dell’Associazione Culturale “Per un Museo d’Are della Archeologia Industriale del Medio Corso dell’Adda” con impegni ambientali e di recupero delle aree storiche leonardesche sulle sponde dell’Adda. E’ nominato Ispettore Onorario del Ministero per i Beni Architettonici e Ambientali della provincia di Milano, che lo vede sempre più impegnato verso la riqualificazione ambientale e la tutela del territorio. E’ chiamato a partecipare al “4° Salon International de l’Architecture” alla Villette di Parigi ed all’Area Ansaldo di Milano, dove realizza “Il Giardino Zen per il Lama Tenzin Gompo” il quale presenzia e interviene nella performance col fuoco.
1992 – Dal 6 fabbraio al 3 maggio è protagonista con gli architetti Rosmary Pirotta e Alberto Zappettini alla XVIII Triennale di Milano nell’edizione “La vita tra cose e Natura: il progetto e la sfida ambientale” presentando il progetto “Guida al Modulo Museale d’Area del Medio Corso dell’Adda”: 1000 mq di spazio per proporre il vincolo come MUSEO D’AREA del territorio del medio corso dell’Adda (da Imbersago a Cassano d’Adda), comprendendo i territori ed i paesaggi Leonardeschi di Vaprio d’Adda e Cornate d’Adda. L’impegno nel mondo della conservazione per i Beni Culturali , Architettonici e Ambientali apre la sua visione artistica verso il mondo fantasioso della teatralità e dello spazio riportato in scenografia e realizza numerose produzioni di film d’Arte e produzioni Teatrali. Il progetto-tecnico-culturale dell'area museale suindicata che porta il nome di "Ecomuseo del Medio Corso dell'Adda" è accolto in esposizione ridotta presso Museo della Scienza e della Tecnica Leonardo Da Vinci di Milano nella Sala delle Colonne per procedere nei dibatti di settore con Enti, Università, Soprintendenze.
1994 – La rappresentazione teatrale de “La morte e la Grazia” messa in scena al Teatro Outoff di Milano che richiede inaspettatamente altre 2 repliche, lo convincono, nell’entusiasmo, ad aprire il suo atelier di Suisio ad un’operatività di laboratorio teatrale interdisciplinare alle altre arti e mestieri.
1994/2005 – Produce 35 film di cui è autore e regista con il videomaker Giorgio Longo .
1995 – Nei suoi atelier di Suisio imposta un programma accademico che prende corpo e dimensione per mezzo di numerosi operatori artistici e culturali di genere differente, dando ampio spazio alla ricerca ed alla sperimentazione tra le diverse discipline. Organizza incontri anche di esposizione scientifica per affrontare e conoscere il misterioso mondo dell’astrofisica: con Margherita Hack stabilisce uno stretto rapporto di scambio intellettuale, della quale diviene grande amico ed estimatore.
1997 – L’amico Attilio Codognato di Venezia lo spinge a partecipare alla rassegna del Gold Italia a Milano per presentare al pubblico le sue singolari ed innovative opere orafe anatomiche: gioielli in oro e rodoide come risultato di calchi sul corpo femminile e maschile, là dove il gioiello rappresenta l’intimità ed anche il feticcio più prezioso di sé stessi, nella collezione “De Anatomia”.
1998 – Una grave malattia lo colpisce e lo obbliga su una sedia a rotelle, ma ciò non gli toglie l’impulso creativo dell’arte e la forza della vita. Le prime opere da lui realizzate dopo la disabilità sono “I Leggii Leggiadri” costruiti a mezzo di robot computerizzato per il taglio dell’acciaio (1999/2000).
2000 – Porta dall’Hiroshima Peace Memorial Museum al Museo della Permanente di Milano i reperti testimoniali dell’esplosione della bomba atomica avvenuta la mattina del 6 agosto alle ore 8,15 del 1945 e che per la prima volta sono espatriati: una camicetta da bambina / un orologio da polso che segna l’ora dell’esplosione / una borraccia : “ ….i reperti sono accolti da due grandi corpi isolati realizzati da Pizzo Greco, come Rocce Grigie che, accostati ai “Cespugli in ferro” compongono la sua opera unica (h. 3,40 x 1,70 circonferenza di base) “L’esposizione “Cantico 2000” a cura di Ivan Rizzi, con Pizzo Greco è partecipata da Joseph Beuys, Christo, Richard Long, Fabrizio Plessi, Hidetoshi Nagasawa, altri…
2002/2012 – È relatore di diverse Tesi di Laurea al Politecnico di Milano ed altri Istituti Universitari e di Formazione per ricerche mirate su “Arte e Luce”.
2004/2009 – È autore di n.10 nuovi spettacoli performati con attori e musicisti realizzati alla Cascina Corte Amata - Suisio che dal 2009 diviene Sede di teatro, aperta al pubblico.
2005 – Riceve, tra i numerosi altri riconoscimenti Internazionali, il prestigioso premio dalla nota Pollock-Krasner Foundation in New York al merito per “l’alta qualità della sua arte, della sua ricerca e per il grande contributo artistico e di divulgazione dell’arte nel mondo”.
2006 – Al Museo della Permanente di Milano nel contesto della mostra “La Bellezza” presenta la sua opera poetica “Il Giardino del Silenzio” (mt 12 x 8 x h. 1,50): una composizione romantica e assoluta composta da sabbia naturale, cespugli di ferro, legno, pietra.
Con Pizzo Greco espongono Mimmo Paladino, Alzek Misheff, Igor Mitoraj, Massimo Kaufmann, Anish Kapoor, Omar Galliani, Daniele Boetti, Giulio Paolini ...
2009 – Fonda e costituisce una “Libera Accademia delle Arti e dello Spettacolo” con sede in Suisio – avente scopo di formazione, scambi culturali nel campo delle arti, dello spettacolo, della musica, della letteratura e delle scienze applicate.
2010 – Procede le attività dell’Accademia mettendo a disposizione anche i suoi ateliers personali di Suisio, per dar spazio ai numerosi gruppi sperimentali artistici di nuova generazione e di pensiero che lo stanno seguendo. Qui dà corpo e vita ad eventi di carattere dinamico e performativo destinati al successo di un pubblico più ampio in Italia ed all’estero.
2012 – Le Edizioni del Pulcino Elefante pubblicano (sin dal 1996 fino al 2013), n. 35 titoli e 14 pubblicazioni con Alda Merini ed altri autori.
2013 – Il suo lavoro artistico nell’atelier di Suisio procede eseguendo le ultime opere dedicate alla pace nel mondo ed alla scienza , elaborando teli dipinti e combusti - sculture in legno combusto, “Gli Stocchi”- procedendo con la realizzazione dei libri combusti per la “Biblioteca di Alessandria” ed i “Libri rossi” per un totale di n. 2.063 opere in acrilico rosso, pece, juta, cera lacca, foglia d’oro, elaborati e scalfiti col fuoco.
Il 23 dicembre 2013 – elabora e termina, con l’amore e la passione di sempre, la sua ultima opera: il telo “Lo Zinzulu per Hiroshima”.
Muore Il 30 dicembre 2013, alle ore 8.30, a Suisio (BG). Era un lunedì.